Terza e ultima tappa del viaggio andaluso di Olissea in comitiva col panel del premio oleario Leone d’Oro. A Lora del Rio (Sevilla) nella Valle del Guadalquivir due scienziati e fratelli – Enrique e Rafael de la Torre – nella loroa azienda Cortijo el Puerto usano le più sofisticate tecnologie per produrre oli di altissima qualità e mantenere flora e fauna in perfetta armonia. Con la loro agricoltura di precisione hanno piantato “autostrade” di erbe aromatiche e macchia mediterranea per intervallare gli impianti intesivi di oliveto e incrementare la biodiversità. I loro 11 oli monovarietali sono associati agli animali che popolano l’azienda. Arbosana: anatra, Arbequina: Lepre, Koroneiki: civetta, Oliana: asino, Picual: pernice, Picudo: pettirosso, Cornicabra: pecora, Hojiblanca: gallo, Chiquitta: pulcini, Manzanilla Cacereña: Upupa, Royeta de asque: Border Collie. Guadagnare bene producendo olio di estrema qualità è possibile! Ecco che cos’è l’agricoltura di precisione…FOTOGALLERY
Cara Caterina, come promesso ti scrivo.
Tante le cose che vorrei affrontare insieme a Olissea.
Parto dal recupero delle campagne e dei posti di lavoro che giustamente Olissea auspica in Italia e nei Paesi vocati per l’olio e l’olivo.
La cosa più preoccupante è che non si avverte il cliente finale dei rischi a cui si va incontro con un super-intensivo. Quindi la domanda che faccio ogni giorno a chi propone queste soluzioni è: ne abbiamo davvero bisogno in Italia? Siamo disposti a cancellare il patrimonio varietale, il paesaggio, l’ecologia, il nostro modo di vivere l’olivicoltura solo per rientrare nei costi mondiali produttivi?
Olissea intervista Pietro Barachini, giovane imprenditore della centenaria Società Pesciatina di Orticoltura (Spo).
Siamo in molti a nutrire una passione per l’olio extravergine d’oliva e sempre di più s’infoltisce la schiera degli estimatori, tanto da aver raggiunto una massa critica sufficiente ad affermare che non si può accettare la deregulation e la mancanza di tutela per questo prodotto. E’ giunto il momento di rifiutare la disinvoltura con cui viene manipolato, sempre più evidente è la necessità di un cambiamento di rotta che non può più essere rimandato: l’olio extravergine per definirsi tale deve essere extravergine per davvero! E ci impegneremo perché lo capiscano tutti.
Dr. J – Adesso anche Monini s’è messo a fare grandi oli… Mr. O – Perché, non può? Chi glielo impedisce? Guarda che Monini è da un pezzo che fa grandi oli, i suoi, grandi per il suo mercato. Non è un olio buono, è Olio Monini, “La qualità in grande quantità”. Piaciuto lo ‘spottino’? Dr. J – Falla finita, se cominci così la smetto subito. No, Monini non può, o almeno non può pensare di mettersi vicino agli altri. Se si mette a farlo lui, coi soldi che ha è un giochetto, compra il meglio di qua e di là, lo vende a prezzo basso e tutti gli altri che fine fanno?
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